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Guidare una automobile a GPL o a metano permette non solo di salvaguardare l'ambiente grazie ad emissioni meno nocive rispetto a quelle dei motori alimentati a benzina. Le automobili a GPL garantiscono anche un notevole risparmio economico, per il prezzo ridotto del carburante, ma anche per una esenzione parziale del pagamento del bollo auto.

Cosa è il bollo

Tali tariffe sono applicate in tutta Italia e sono relative a autovetture, motocicli e autoveicoli per il trasporto promiscuo. Unica eccezione sono la Liguria e la Toscana, regioni in cui i residenti sono assoggettati alla nuova tariffazione per qualsiasi categoria di veicolo (e non solo a motocicli e autovetture).

E' previsto un aumento applicabile a tutti i veicoli che superino i 100 KW, la tariffa è applicata solo ai KW risultanti in eccesso rispetto ai primi cento.

Dal 2007, è anche legato alla classe ambientale. Si parte quindi dalla classe Euro 5 alla classe Euro Zero. Indicazioni sulla classe a cui appartiene il proprio veicolo, si trovano nella carta di circolazione, consultando le direttive antinquinamento.

Calcolo bollo ACI online

E’ possibile effettuare il pagamento online. Di seguito una serie di link in cui trovare informazioni utili:

Pagamento bollo online. E’ bene sapere che la tassa di possesso può essere pagata solo a partire dal 1° giorno del mese successivo a quello di scadenza dell'ultimo pagato.

Oltre agli strumenti telematici, è possibile pagare il bollo in numerosi esercizi:

  • Poste Italiane
  • Tabaccai Lottomatica
  • Agenzie per pratiche auto
  • Servizi di banche on line

Ogni servizio e ogni regione richiedono una documentazione diversa per effettuare il pagamento. Generalmente, tuttavia, si necessita di un vecchio bollo, della targa dell'auto e del libretto di circolazione, tramite i quali prendere tutte le informazioni per procedere al pagamento.
In questa maniera si è voluto dare la possibilità a tutti gli utenti di utilizzare lo strumento più semplice e diretto.

Criteri di calcolo

Il pagamento del bollo ACI dipende strettamente da alcuni fattori che riguardano la potenza del veicolo.
Innanzitutto, dal 2008, la quota da pagare deriva dall'effettiva potenza e non solo dai cavalli del motore. Questo valore è espresso il kilowatt e si trova sulla carta di circolazione. (Per la precisione, anche se il numero contiene una virgola, le cifre decimali non vanno conteggiate).

Ma anche il grado d'inquinamento viene conteggiato a partire dal 2007. Le norme di riferimento sono le direttive comunitarie in merito alle emissioni inquinanti. Sono escluse tutte le auto e vetture che si alimentano a gas metano, Gpl, energia elettrica o idrogeno in maniera esclusiva o alternata. Occorre sottolineare però che per le grosse vetture – quelle con potenza fiscale superiore ai 100 W – al calcolo vanno aggiunti i W eccedenti i 100 moltiplicati per la tassa maggiorata.

Ma anche anche tipologie di trasporti godono di regimi particolari.
Gli autocarri che pesano meno di 12 tonnellate devono versare la tassa in base alla portata. Se, invece, il loro peso è superiore, si conteggiano anche le caratteristiche tecniche del mezzo (peso complessivo, numero di assi, sospensione sull'asso motore).

Per le cosiddette “minicar” - quadricicli leggeri con potenza inferiore a 50 cc o 4 W – dev'essere corrisposta la tassa di circolazione con decorrenza gennaio/dicembre.

Inoltre sono scaduti alcuni obblighi prima attivi su tutto il territorio nazionale, ovvero:

  • Sovrattassa sull'alimentazione a gasolio
  • Canone autoradio
  • Obbligo di esporre il contrassegno
  • Bollo sulla patente

Calcolare il bollo

Il cittadino può effettuare il proprio controllo sul bollo in modo autonomo dal proprio pc di casa. Ci sono infatti diversi portali che offrono il sistema di calcolo e che aiutano l’utente nel controllare la propria situazione. Di seguito riporteremo una breve lista:

  • Aci (Automobile Club Italia): per conoscere l’importo da versare, è sufficiente inserire il numero di targa, selezionare il pagamento e la categoria. Questo calcolo è disponibile per i residenti nelle Regioni e nelle Province Autonome convenzionate con l’ACI. La stessa Aci offre una serie di informazioni utili sulle tariffe, sia per quanto riguarda le Regioni a Statuto speciale che quelle a Statuto ordinario.

  • Il sito www.iaconet.com propone in più di controllare la propria situazione riguardo il bollo auto anche se esso è scaduto. In questo caso vengono calcolati gli interessi dovuti, la mora e le sanzioni.
  • Agenzia delle Entrate: probabilmente l’Agenzia delle Entrate è la voce più autorevole da confrontare per la propria situazione. Attraverso pochi passi, l’utente può controllare il pagamenti del proprio veicolo. Il servizio però è disponibile solo per alcune Regioni (Marche, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Valle D'Aosta) ed è attivo dal lunedì alla domenica dalle ore 7 alle ore 24.

L’evasione sul bollo auto

Questa tassa rientra nelle categorie delle tasse evase al controllo dello Stato. Secondo gli ultimi dati dell’Unrae, l'associazione dei costruttori esteri, nel 2010 il mancato pagamento del bollo ha generato un introito negativo di circa un miliardo di euro.

Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae, ha spiegato che una misura necessaria sarebbe il ritorno all’obbligo di esporre il contrassegno di pagamento del bollo così come succede per l’assicurazione. Gli Enti Locali, attraverso dei controlli più stringenti, starebbero pensando di usare i fondi del gettito per incentivare gli automobilisti all’acquisto di auto elettriche o non inquinanti.

L'ACI in cifre

Ad oggi, il club si riassume attraverso i seguenti numeri:

  • 1.000.000 soci
  • 106 Automobile Club provinciali
  • 480 agenzie assicurative
  • due call center (per un totale di 2,5 milioni di chiamate annue)
  • 112mila chiamate per informazioni automobilistiche
  • 560mila interventi di soccorso ogni anno
  • 48mila interventi medico-sanitari
  • 771 centri di soccorso
  • 3.686 operatori di soccorso con 2.667 mezzi
  • 1.500 punti vendita

È stato calcolato che il costo medio relativo al pagamento del bollo - che è annuale - è di 150€ per vettura. Questo valore sembra incidere abbastanza nella vita economica delle famiglie, visto che può incidere sino al 10% rispetto il costo dell'auto.

Servizi del club

I servizi offerti sono molteplici: dall'educazione stradale vera e propria, in collaborazione col Ministero delle Infrastrutture (attivo da febbraio 2004 il primo Centro italiano permanente di scuola di guida sicura, istituito presso l'Autodromo di Vallelunga alle porte di Roma), all'informazione.

L'ACI svolge anche una funzione pubblica, nell'interesse della collettività e delle Pubbliche amministrazioni: gestisce il PRA e lo mette a disposizione delle Forze pubbliche. ACI riscuote anche le imposte pubbliche relative agli automezzi.

Pra ACI

L'ACI gestisce il registro pubblico automobilistico, meglio noto come PRA. Il PRA Aci è un registro in cui viene annotata una serie di informazioni relative alle automobili.

Il PRA Aci è un registro pubblico, e dunque ogni cittadino può richiedere e ottenere i dati e tutta una serie di informazioni relative ad un veicolo iscritto, previa indicazione del numero di targa.

Per consultare e riceve informazioni sul PRA Aci, è necessario fare richiesta on-line, pagando gli importi necessari tramite carta di credito

Informazioni

E' possibile accedere al servizio PRA Aci esclusivamente per un massimo di tre volte al giorno, fornendo uno stesso codice fiscale.

Un servizio alternativo alla visura online della Banca dati PRA Aci è fornito dall'ufficio Provinciale ACI del PRA.

Un ulteriore servizio di visura può essere richiesto ad una agenzia di pratiche auto, ivi comprese le delegazioni ACI, con dei costi aggiuntivi legati al fatto di dover pagare il servizio di intermediazione offerto da una agenzia in regime di libero mercato. Oltre al bollo non dimenticare che esistono poi altri importanti aspetti da tenere a mente per quanto riguarda la tua auto, fra cui sicuramente fornirti di un’ottima assicurazione autocarro, automobile, ecc.

Assicurare la tua auto infatti oltre che un obbligo è anche la maniera migliore per proteggere te stesso da ogni tipo di inconveniente che può verificarsi su strada.

Esenzioni bollo auto meno inquinanti

Dal 2007, infatti, il bollo non viene più calcolato facendo riferimento alla sola potenza di una automobile, espressa in kilowatt, ma anche facendo riferimento alla tipologia di emissioni (da Euro 0 a Euro 5, GPL, Metano e Elettrica), oltre a considerare il superbollo per veicoli che superano i 100 KW di potenza.

A seconda della tipologia di emissione, vi sarà un aumento progressivo: più si inquina e più tasse si pagheranno. E, oltretutto, più un veicolo è vecchio, più sarà alta la cifra da pagare per il bollo auto.

Infatti, per quanto riguarda tutte le autovetture e gli autoveicoli omologati per la circolazione, alimentati esclusivamente a GPL o a metano, è previsto il pagamento di un quarto del bollo auto previsto per i corrispettivi veicoli a benzina.

L'importante è che al momento del pagamento del bollo auto di un veicolo a GPL, lo stesso sia conforme alle varie direttive CEE in ambito di emissioni inquinanti.
Anche se le prestazioni di una vettura a GPL sono inferiori rispetto a quelle di una vettura omologa a benzina, in tempi di crisi è preferibile rinunciare alla velocità e avere qualche soldo in più in tasca da mettere da parte, senza sprecarlo per il carburante.

Chi non paga questa tassa

Per essere più completi possibile e trattare l’argomento a 360 gradi, la tassa più odiata dagli italiani non viene pagata anche da altre categorie di persone, riassunte di seguente:

    • disabili: non vedenti, sordomuti, portatori di handicap psichico/mentale, limitazioni gravi nella deambulazione o con poca capacità motoria.
    • vetture ibride: non si paga il bollo per i primi cinque anni da quando viene immatricolata l’autovettura
    • automobili storiche: di recente è stato innalzato il limite per definire un mezzo storico, portando l’arco temporale da 20 anni a 30 anni. Per le vetture con più di 30 anni, si viene esentati dal pagamento di questa tassa.

Altre informazioni utili per chi ha auto a GPL

Successivamente, i possessori di veicoli elettrici pagano il bollo auto allo stesso modo dei possessori di veicoli a GPL.
Alcune regioni a statuto speciale, garantiscono ai possessori di veicoli a gas l'esenzione totale. Visto che la normativa può cambiare a seconda della Regione o della Provincia, facciamo alcuni esempi per chiarire meglio il quadro generale. Nella città di Bolzano, è previsto l’esonero da questa tassa per la macchina alimentata sia a gas che a benzina; in Lombardia l’esonero è totale per le vetture alimentate solo a gas; in Piemonte infine è in vigore l’esonero totale per tutti quei mezzi che siano omologati a gas.
Se fino a qualche anno fa era valida solo per i veicoli nuovi immatricolati con motore "ecologico", attualmente è possibile beneficiare dell'esenzione anche se l'automobile, inizialmente a benzina, viene riconvertita a GPL.

Addio benzina

Oltre al risparmio derivante dalla tassa sul bollo, è il conto economico che fa propendere le persone a scegliere questi impianti a minor impatto ambientale per le proprie vetture. La differenza ormai è gigantesca visto che con la stessa spesa, il Gpl o il metano permette di fare tanti chilometri in più rispetto allo stesso veicolo alimentato a benzina. La verde ormai ha raggiunto una quota pazzesca e le fibrillazioni mondiali (ad ogni crisi aumenta il prezzo della benzina) unite alle odiose accise (ancora esistono quelle degli Anni prima della Guerra Mondiale) fanno sì che i cittadini sono costretti a dosare l’utilizzo della propria vettura per non trovarsi sempre dal benzinaio. E sono i dati a testimoniare questo cambiamento di scenario: nel 2014 si è registrato un aumento del +30% rispetto al 2013 sulla vendita di vetture alimentate in modo alternativo: andando nello specifico, il Gpl ha registrato una percentuale maggiore del 34%, molto simile quella dell’ibrido (+33%) mentre il metano schizza quasi al 50% (+45% per la precisione). Numeri incontrovertibili che segnano la fine dell’era della verde (il diesel tiene ma solo perchè dura più km della benzina) perchè con questi prezzi sempre più persone sceglieranno l’impianto alternativo, per un notevole risparmio per le tasche dei cittadini.

Calcolo del bollo auto online con inserimento della targa

Programmi di questo tipo sono disponibili anche sul web tramite diversi portali specifici di automobilismo. Tuttavia questa meravigliosa applicazione, che ci consente di calcolare l’importo del nostro bollo con il solo inserimento del numero di targa appartenente al relativo veicolo, è da considerarsi per quello che è: uno strumento di calcolo crudo e semplice.

Ciò significa che, sebbene possa fornirci le eventuali maggiorazioni che intercorrono da anno in anno, non tiene conto dei pagamenti già effettuati dagli automobilisti più solerti. Allo stesso modo, se la richiesta sul pagamento venisse effettuata in data precedente (quanto non importa) all’inizio del periodo di pagamento, il programma intenderebbe (sbagliando) la nostra come una richiesta di pagamento del bollo tardivo, indicandoci di conseguenza anche le sanzioni imponibili con eventuali interessi pecuniari.

Il programma appartiene all’Agenzia

Il programma che calcola il bollo auto partendo dalla targa della vettura è di proprietà dell’Agenzia delle Entrate. Quindi, alla fine delle fiere, l’ultimo ente cui bisogna rivolgersi per eventuali chiarimenti è Lei. Il fatto che le tasse automobilistiche vengano gestite dalle Regioni (eccezione fatta per il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna e la Sicilia, di cui si occupa direttamente l’Agenzia delle Entrate), perciò, non vuol dire nulla.

Questo significa pure, indirettamente, che è proprio l’Agenzia delle Entrate, in quanto responsabile del servizio in oggetto, a elaborare i dati da noi forniti nel momento in cui facciamo la richiesta.

Esenzioni del bollo

 

Un’altra importante funzione insita nel programma di calcolo del bollo auto riguarda l’opzione relativa all’individuazione di eventuali riduzioni e/o esenzioni dal pagamento della tassa.

Infatti basta cliccare sull’opzione così denominata (“esenzione del bollo desiderato”) per richiedere al sistema di calcolare nuovamente, secondo le normative vigenti, il bollo includendo le esenzioni e le riduzioni di cui la nostra vettura potrebbe godere. Chiaramente, basta inserire solo la nostra targa!

Aggiornamento 2014: verso l’esenzione per i primi tre anni?

Che questa tassa automobilistica sia la più odiata dagli italiani è un dato di fatto. Il bollo è visto come un fardello che si sa per quale motivo si debba pagare su un’auto di nostra proprietà. Gli ultimi aggiornamenti nel campo legislativo parlano di un’abolizione per tre anni da quando la vettura è stata immatricolata, periodo che sale fino a cinque anni se il veicolo in questione è ibrido, elettrico o sia dotato di un impianto a gas. Inoltre, potrebbe andare a regime il concetto del “più inquini più paghi”, ossia una tassazione che tenga conto delle emissioni inquinanti di ogni specifico mezzo. Una misura, quest’ultima, che potrebbe penalizzare chi non si può permettere di comprarsi un’automobile nuova ed è costretto a tenersi macchine più inquinanti ma più datate. Ma solo il tempo dirà se queste misure saranno approvate visto che siamo per ora solo alle battute iniziali.

Una breve cronostoria

La tassa più odiata dagli italiani esiste dal 1953 e durante questi anni ha vissuto diversi periodi, con molti esecutivi che hanno messo mano a questa materia per innalzare le tasse e reperire più risorse per lo Stato. Innanzitutto partiamo dalla denominazione: la tassa di circolazione, così era originariamente chiamata, cambia nome in superbollo (dal 1976 al 1997) perchè per vetture diesel e a gas in questo arco di tempo si deve pagare una maggiorazione che fa crollare il mercato di queste vetture a vantaggio di veicoli a benzina. Nel 1982 ecco un’altra modifica nel nome, con la tassa di circolazione che diventa tassa di possesso, ovvero da pagare anche se il mezzo in questione non circola. Una norma che sembra assurda visto che in altri Paesi non esiste e che sembra paradossale. Dal 1999 la tassa è di competenza regionale mentre dall’anno successivo arriva l’esenzione per le vetture con più di 30 anni.

Dal 2006 si inizia a parlare di aumenti delle tasse in base alla cilindrata. Il Governo Prodi vara delle norme che vanno a colpire chi ha vettura con più di 100Kw di potenza: inoltre sono previste delle diverse tariffe a seconda se il mezzo sia Euro 0, 1, 2, 3 o 4 con una somma che cala per ogni kw in più a seconda che il mezzo sia meno inquinante. Si parla di un nuovo aumento del bollo nel 2011, in piena crisi economica, quando il Governo Belusconi reintroduce il “superbollo” con una tassa di 10 euro per ogni kw in più rispetto al limite fissato a 225 kw di potenza. Una misura retroattiva che doveva essere pagata immediatamente.
Il Governo Berlusconi cade e viene sostituto dall’economista Monti che mette di nuovo mano alla materia abbassando il limite precedentemente imposto (da 225 kw a 185 kw) e aumentando la tariffa, da 10 euro a 20 euro.
Purtroppo tutte queste misure hanno avuto come conseguenza l’aumento delle immatricolazioni di vetture dall’estero per non pagare questa super-tassa.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog Redazione di ElaMedia.